Non è mia intenzione fare una disquisizione filosofica nel
senso letterale del termine, stile "Lo Zen e l’arte della
manutenzione della motocicletta", ma solo dare la mia
versione ovvero il mio approccio verso l’amato mezzo a due
ruote.
Questo documento non ha la pretesa di essere un manuale tecnico,
non sarei in grado: Le spiegazioni sono risicate e dove
possibile per implementare le informazioni ci sono dei link per
gli approfondimenti.
Faccio una premessa a mio avviso importante: cosa è la moto per
me.
Molti concordano sul fatto che la moto è un oggetto che deve
dare emozioni, che deve essere comperata con il cuore e non con
la testa: Fondamentalmente è vero, ma a mio avviso dipende da
come noi utilizziamo tale mezzo.
Non voglio a mettermi ad analizzare i motivi per i quali una
persona acquista una motocicletta piuttosto che un'altra.
Diciamo che aborro i cosiddetti "motociclisti da bar" che
scelgono la moto guardando i dati tecnici "importanti" quali
velocità massima, potenza ed accelerazione da zero a 200 (;Op)
riportate cosiddette riviste specializzate (avete notato come
ultimamente le moto in prova alle varie riviste non hanno più
difetti?! ;Op).
Per me che la moto la uso tutti i giorni (estate/inverno) oltre
all'estetica (la moto deve pur dare appagamento) l'affidabilità
ed i costi di gestione sono parametri importanti; se si aggiunge
la mia avversione per i meccanici e la passione per il fai da
te, avere una moto costruttivamente semplice migliora
decisamente la vita e le finanze.
In buona sostanza: bella si ma pure affidabile e semplice… come
diceva Henry Ford " Quello che non c'è non si rompe." !
Ma veniamo alla parte più importante: che la si faccia noi o
meno la manutenzione ordinaria è FONDAMENTALE per la salute e la
durata della nostra amata.
Quello che voglio fare di seguito è dare dei suggerimenti, in
buona parte dettati dalla mia (limitata) esperienza e di altri
motociclisti con più km di me alle spalle. Non vuole essere
assolutamente un manuale della manutenzione, ma piuttosto un
vademecum con delle linee guida per chi vuole bene alla propria
compagna a due ruote.
Prima di tutto sarebbe bene sapere quali sono gli interventi da
fare e quando farli, e per questo ci può venire in aiuto il
LIBRETTO DI USO E MANUTENZIONE che ci viene consegnato assieme
alla moto.
Troppe volte viene snobbato (se non addirittura smarrito) questo
simpatico opuscolo, ma sfogliandolo ci si renderebbe conto di
quante utili informazioni vi sono contenute: farsi una idea di
quali e quanti sono gli interventi da fare è molto importante.
Inoltre ci si accorgerebbe quanto alcuni di questi siano banali
e ci si renderebbe conto che il meccanico alle volte è
superfluo.
In linea di massima possiamo dividere la manutenzione ordinaria
in due tipi, quella che chiameremo "schedulata" ovvero che andrà
fatta ad intervalli regolari, e quella che chiameremo "alla
bisogna" ovvero quella che va fatta quando serve.
Del primo tipo sono principalmente:
Cambio olio, filtro olio e candele, gioco valvole che fanno
fatti ad intervalli regolari.
Dovremmo aggiungere anche il cambio del liquido dei freni,
dell'olio delle forcelle e del liquido di raffreddamento (per
chi ce l'ha) la pulizia del filtro dell'aria, la lubrificazione
dei cuscinetti e dei biellismi, allineamento carburatori,
ma questi interventi (se vengono fatti) per la maggior parte si
fanno (erroneamente) quando si sente un calo notevole delle
prestazioni.
Nel sito troverete una utile
guida illustrata su come fare il tagliando alla moto (è
fatto sul mio Bandit1200, ma può essere usato come linea guida)
dove potrete farvi una idea di come il lavoro non sia affatto
difficile.
Quelli del secondo tipo sono sostanzialmente quelli dovuti
all'usura in funzione dell'uso, ovvero:
pneumatici, pastiglie freno, dischi freno, catena di
distribuzione, frizione.
La frequenza di questi ultimi interventi varia in funzione della
marca della moto, del modello e dell'uso a cui è sottoposto.
Vediamo i principali.
Olio e filtro.
L'olio è un elemento fondamentale del motore al quale è delegato
il compito ingrato di lubrificare il motore in tutte le sue
parti e di asportare calore. Sopratutto con i motori dell'ultima
generazione con le potenze e regimi di rotazione in gioco,
scegliere un buon olio è fondamentale. Ecco perchè è importante
seguire le indicazioni della casa. Non lesinate sull'olio, non
ne vale la pena.
Volendo cambiare tipo di olio usando uno diverso da quelli
consigliati dalla casa fate molta attenzione alle specifiche
riportate sull’etichetta. Alle volte usare su moto vecchie olio
totalmente sintetico può dare problemi alla frizione come
l'usare l'olio per auto, in quanto questo potrebbe contenere
degli additivi per diminuire gli attriti che male si sposano con
le frizioni a bagno d'olio delle moto (quelle delle auto sono a
secco) che con l'attrito ci lavorano...
Per maggiori chiarimenti potete leggervi
questo
interessante articolo sul forum tingavert.it su come scegliere
l'olio, oppure dare una occhiata a
questo documento tratto dal forum bandit.it che spiega più
tecnicamente cosa sia l'olio motore.
Per il filtro dell'olio il problema è
minore in quanto quelli in commercio oltre a quelli originali
svolgono bene o male il loro lavoro in maniera degna.
Per farti una idea di come si sostituisce l’olio ed il filtro
dai una occhiata alla mia
guida illustrata al tagliando completo.
Le candele
Anche per le candele vale lo stesso discorso dell'olio, solo che
fortunatamente la scelta è minore ed alla fine nella maggior
parte dei casi si cade su due marche: NGK o Nippodenso, che sono
entrambe eccellenti. Non voglio stare qui a tediarvi con
tecnicismi sulle candele, se volete togliervi qualche curiosità
in merito vi rimando al
sito della NGK dove sono spiegati alcuni fondamenti come il
grado termico e come sceglierle in funzione dell'utilizzo della
moto.
Per farti una idea di come si sostituiscono le candele dai una
occhiata alla mia
guida illustrata al tagliando completo.
Gioco valvole
A chi come me ha una moto di vecchia generazione dove gli
intervalli di manutenzione sono molto ravvicinati, sarà capitato
di sentirsi dire dal meccanico che "ci sono le valvole da
registrare".
Sintomo di una valvola allentata è il ticchettio regolare
proveniente dalla parte alta del motore.
Una valvola allentata (ovvero con troppo gioco) può dare
problemi legati alla scarsa apertura che va a limitare
l'afflusso della benzina sul cilindro (se è una di aspirazione)
o il deflusso dei gas di scarico (se è una di scarico).
Peggiori danni può fare una valvola con scarso o nessun gioco
(valvola "puntata") in quanto si rischia che la valvola non
chiuda bene e in breve tempo si bruci perché venendo meno il
contatto con la sede, questa non riesce più a cederle calore. E
sono dolori.
In motori come il SACS (quello del mio Bandit) raffreddato ad
aria ed olio dove i giochi sono molto alti, il rumore del
battito delle valvole è sempre molto marcato quindi non è facile
capire quando questo aumenti troppo. In questo caso la verifica
periodica del gioco valvole è fondamentale in quanto solo in
questo modo si può essere certi di trovare eventuali valvole
puntate.
Se volete farvi una idea su cosa sia il gioco valvole e come si
faccia, vi rimando alla mia
guida illustrata alla registrazione gioco valvole.
Allineamento carburatori
Nell'era dell'iniezione elettronica parlare di carburatori farà
sorridere più di qualcuno, ma poiché non tutti si sono fatti
irretire dalla tecnologia vi parlerò di questa pratica desueta.
Dopo il gioco valvole è d'uopo fare l'allineamento dei
carburatori, ovvero fare in modo che tutti questi si aprano
nello stesso tempo e nello stesso modo.
Una moto con i carburatori disallineati sarà scorbutica ai bassi
(strappi e minimo irregolare) e tendenzialmente consumerà di
più; ma una moto correttamente allineata non ha niente da
invidiare nell'erogazione con una moto ad iniezione, garantito…
anzi.
Teoricamente ad ogni cambio stagione l'allineamento dovrebbe
essere controllato, ma visto che mediamente per fare tale lavoro
i meccanici chiedono dai 50 ai 70€ (almeno dalle mie parti)
questo lo si fa solo in occasione del gioco valvole. Per fare il
lavoro è necessario uno strumento, il vacuometro che ha un
discreto costo. Io ho fatto l'investimento ed ora mi
sbizzarrisco a farlo quando mi pare.
Se vuoi vedere come, leggi la mia
guida illustrata all’allineamento carburatori.
Filtro dell'aria
La pulizia del filtro aria è una operazione generalmente poco
difficile ma molto importante. La moto deve poter respirare in
modo adeguato per avere un corretto comportamento e consumi
limitati. Sopratutto se si usa la moto in città o in posti molto
polverosi la frequenza della pulizia deve essere elevata.
Normalmente i filtri aria montati di serie sono in carta (di
varie forme e misure) ed in spugna (più spesso su scooter o moto
da fuoristrada).
Parlando per esperienza personale posso dirvi che il filtro in
carta ha vita breve e una volta sporcato anche soffiando con
l'aria compressa non si riesce mai a pulirlo adeguatamente.
Nel mio caso l'intervallo per il controllo suggerito dalla casa
è ogni 6000km, ogni 12.000km è prevista la sostituzione. Per
quanto lo passassi con attenzione non sono mai riuscito a
pulirlo bene, tanto da portarmi ad acquistare un filtro di
quelli rigenerabili della
K&N.
La particolarità di questi filtri è che sono in tessuto (seta o
similare) e possono essere lavati con appositi solventi (diciamo
che basta il classico sgrassatore da cucina), una volta asciutti
basta spruzzarli con un olio spray apposito e possono essere
riutilizzati praticamente all'infinito (la casa dichiara
150.000km); inoltre la permeabilità è superiore e la moto
decisamente "respira" meglio.
Unico neo: il costo. Il filtro originale costa intorno ai 30€,
il K&N l'ho pagato circa 60€: comunque è un costo che si
ammortizza presto.
Per farti una idea di come si sostituisce il filtro dell'aria
dai una occhiata alla mia
guida illustrata al tagliando completo.
Pastiglie dei freni
Spiegare l’importanza del perfetto funzionamento dei freni credo
sia superfluo.
Capita spesso di non sapere quali pastiglie montare: ce ne sono
di vari tipi e marche, differenti per prestazioni. Io sono
dell’idea che con un uso “normale” della moto delle pastiglie
sinterizzate non eccessivamente performanti siano sufficienti.
Io (ed altri con me) si sono trovati molto bene con le
SBS, nella
versione Street Excel.
Ci sono praticamente per tutti i modelli, e per sapere il giusto
codice da montare sul proprio mezzo si può utilizzare la
ricerca per
modello nel sito del produttore.
Il prodotto è indubbiamente eccellente ed i prezzi sono buoni
(indicativamente 75€ per le due coppie anteriori e 20-25€ per la
coppia posteriore -prezzi 2009- ).
La durata dipende dal tipo di guida, diciamo che nel mio caso
con una guida “morigerata” all’80% urbana con una moto che pesa
circa 270kg in ordine di marcia si possono fare dagli 8000 ai
10000 km: ma è una dato assolutamente indicativo e soggettivo.
Anche in questo caso se sei interessato a come effettuare la
sostituzione puoi fare riferimento alle mie guide illustrate che
puoi trovare nella sezione “
download
” di motoingrasso.it .
Dischi freno
Questa operazione non viene effettuata molto spesso se non da
chi macina chilometri in moto.
L’usura come in tutti gli altri casi dipende da molti fattori.
Nel mio caso sono stato costretto a sostituirli a 70.000 km per
un aumento dei giochi sui nottolini che tengono la pista
frenante al cestello, inoltre lo spessore era arrivato quasi al
minimo consentito.
Il livello minimo oltre sul manuale d’uso e manutenzione alle
volte è riportato sul disco stesso ed è espresso in mm. Sotto
tale valore l’efficienza del disco non è più garantita.
Purtroppo il costo della sostituzione è elevato: mediamente
siamo sui 200€ a disco.
Come sempre cercando su Ebay è possibile trovare delle
offerte sul nuovo: eviterei di buttarmi su qualche usato visto
che non c’è alcuna garanzia che il disco che arriva sia migliore
di quello che abbiamo tolto.
In alternativa (se siete un pochino pratici di tedesco) potete
provare sul sito di Louis.de
.
Ultimamente vanno molto di moda i dischi tipo “wave” o “ a
margherita” ovvero con una forma perimetrale non tonda ma
ondulata.
Sulla funzionalità di questi rispetto ai classici ne ho sentite
diverse versioni a volte discordanti: diciamo che decisamente
pesano meno e sono meno propensi alla deformazione derivata dal
surriscaldamento, per contro alcuni lamentano il fatto che
usurano presto le pastiglie.
Io non ho esperienze dirette in merito in quanto ho montato una
coppia di dischi originali dimessi dal mio amico bandito Nicola
(aka Freddy55) che ancora ringrazio.
Non ho fatto una guida del lavoro in quanto è banale… il più è
la rimozione della ruota anteriore e per quello vi rimando più
avanti alla
guida per la sostituzione delle molle anteriori.
Olio molle anteriori
Quando parlavo di interventi che quasi nessuno fa, questo è uno
di quelli.
Indubbiamente è uno sbattimento, ma con delle forcelle
economiche come quelle che normalmente sono montate di serie su
modelli base è l’unico modo per far comportare le forcelle in
maniera decente.
Il lavoro delle sospensioni anteriori è tutto fatto dalle molle
e dall’olio contenuto negli steli forcella.
Se la molla ha in compito di sostenere la moto e di filtrare le
asperità del terreno, il comportamento della scorrevolezza,
ovvero il modo in cui affonda in frenata e risale in rilascio, è
svolto dall’olio. Un olio più viscoso avrà un comportamento più
“morbido” ma tenderà ad indurire la forcella, al contrario un
olio poco viscoso (tipico dell’olio vecchio) non avendo il
potere di “frenare” l’escursione della molla non opporrà molta
resistenza e la moto comincerà a dondolare in frenata (vi
ricordate le accelerate e le frenate con la 2 CV della Citroen?
Ecco, quello rende bene l’idea ! ;Op).
Ecco perché sostituire l’olio spesso ci garantirà una guida più
sicura.
Il lavoro non è difficile in se ma bisogna porre molta
attenzione al livello dell’olio in quanto oltre alla quantità di
liquido è importante anche la camera d’aria (quantità di aria)
presente nello stelo.
Quella che si misura di fatto è la distanza che c’è tra il
livello dell’olio nella forcella e il tappo superiore.
Anche differenze di pochi millimetri possono fare la differenza.
Un piccolo inciso: oltre all’olio ho sostituito anche le molle
in quanto purtroppo notoriamente mamma Suzuki è un pochino
tirchia sulle sospensioni dei modelli di fascia “economica”.
Pertanto ho investito 100€ (prezzo 2008) ed ho comperato un bel
paio di molle progressive
Wilbers prodotte in Germania con il loro olio ed il
comportamento della moto su strada è cambiato radicalmente:
anteriore granitico e traiettorie precise senza eccessivi
affondamenti in frenata.
Per sapere come fare il lavoro come sempre ti suggerisco di
leggere la mia relativa
guida illustrata sostituzione molle anteriori.
Ammortizzatore posteriore
Solo un breve accenno alla cosa.
A 68.000 km il mio ammortizzatore oramai era finito. Almeno da
30.000km!
Gli ammortizzatori di serie normalmente non sono rigenerabili
(almeno non tutti). Secondo Natzan di
Bandit.it eminenza grigia
delle sospensioni e dei pneumatici, un ammortizzatore mediamente
può durare 30.000 km poi l’olio presente al suo interno perde
tutte le sue caratteristiche (vedi il discorso fatto prima per
le sospensioni anteriori); passato questo chilometraggio non
lavora più bene.
Un ammortizzatore after market normalmente può essere rigenerato
all’infinito, con una spesa limitata (attorno ai 100€)
ovviamente da ditte specializzate.
Quello che ho montato io, una versione economica della
Wilbers (analogo a quello
montato di serie) l’ho pagato 400€ circa ma in questo modo ho
l’opportunità di tenerlo a vita sulla mia moto spendendo visto
il chilometraggio che faccio, circa 100€ ogni 4 anni… direi non
male per avere una moto sempre a posto!
Quando ho fatto il lavoro della sostituzione, ovviamente ho
redatto una
guida illustrata sostituzione ammortizzatore posteriore …
Catena, corona e pignone
Sono a mio avviso tra i componenti più importanti della moto. A
loro è delegato l’ingrato compito di trasferire la potenza della
moto alla ruota posteriore, e per questo sono soggetti a forte
usura.
Particolarmente su moto con una gran coppia la catena è
sottoposta a sforzi spaventosi, soprattutto se si ha l’abitudine
di spalancare il gas in maniera violenta.
La catena durante il suo utilizzo si surriscalda in maniera
impressionante, per questo è importante che sia sempre
pulita e correttamente ingrassata in modo da limitare al massimo
gli attriti che possono portare al grippaggio delle maglie.
Per pulire la catena esistono in commercio degli appositi
prodotti, ma se non ne siamo in possesso possiamo utilizzare in
alternativa del petrolio bianco detto anche petrolio lampante o
kerosene che può essere trovato in qualsiasi ferramenta, un
pennello ed olio di gomito.
Se abbiamo difficoltà a reperire anche il petrolio possiamo
andare al supermercato, comperare dell’olio motore scadente ed
utilizzare quello: pochi sanno che l’olio minerale ha un
eccellente potere detergente.
Basterà poi asciugare per bene la catena con uno straccio farci
qualche chilometro o poi ingrassarla come di consueto.
Si, ma quale è il “consueto”?
E qui ci sono un mare di filosofie... vediamo di riassumerle.
Intanto cominciamo col chiarire cosa dobbiamo lubrificare.
Tra le maglie interne (quelle che trattengono il cilindretto) e
le esterne c’è una guarnizione, chiamata “o-ring” che ha la
funzione di evitare la fuoriuscita del grasso contenuto
all’interno del cilindretto inserito dalla casa costruttrice.
Bisogna fare in modo che tale o-ring in gomma non si secchi o si
deteriori e faccia entrare schifezze all’interno dei
cilindretti. Quando questo si deteriora le maglie con il
surriscaldamento tenderanno a bloccarsi (grippare).
Per ovviare a ciò esistono una serie di prodotti, che andiamo ad
analizzare.
Grasso spray: ce ne sono di millemila marche e diversi tipi: I
migliori sono quelli con ptfe (teflon).
Hanno ottime caratteristiche meccaniche. Aderiscono bene ed
arrivano dappertutto. Trattengono bene lo sporco il che è un
pregio ma anche un difetto in quanto la polvere e lo sporco
emulsionato al grasso creano un sorta di pasta abrasiva che a
lungo andare smeriglia le pari a contatto. Bisogna pulirlo
spesso ed è difficile da rimuovere (esperienza personale).
Grasso in pasta: anche in questo caso ce ne sono di millemila
marche. In linea di massima vanno bene i grassi a base di litio
o bisolfuro di molibdeno. Non è necessario prenderne di tipi
dedicati alla motocicletta, purché abbiano le caratteristiche
dette prima.
Sono facili da applicare e da rimuovere, ma hanno la brutta
abitudine di imbrattare cerchioni e pignone con i residui che
vengono “sparati via” durante la rotazione.
Olio per cambio: i vecchi motociclisti utilizzano l’olio per
cambio in quanto più denso dell’olio motore. Indubbiamente è
molto facile da applicare (basta un pennello) e raggiunge tutti
i punti delicati; inoltre con una passata si ottiene il duplice
scopo di pulire e lubrificare. Unico neo è che bisogna ripassare
spesso in quanto l’olio tende ad essere espulso molto più
velocemente del grasso.
La frequenza dell’ingrassaggio è in funzione non solo dei
chilometri percorsi ma anche delle condizioni della strada
(sporco, polvere, acqua). Sarebbe cosa giusta ingrassare la
catena ogni qualvolta si lava la moto, e tendenzialmente sarebbe
bene pulire sempre la catena prima di ingrassarla.
Alcuni hanno ovviato a tale rottura montando un aggeggio per la
lubrificazione continua, lo
Scottoiler.
Questo aggeggio fa cadere una goccia di olio sulla catena che in
questo modo si pulisce e si lubrifica allo stesso tempo. Persone
che lo hanno montato mi garantiscono che la durata della catena
aumenta notevolmente e che la regolazione della tensione si fa
molto meno spesso.
Importante è verificare spesso la corretta tensione della catena
che tende ad allentarsi con l’uso, facendo riferimento ai giochi
previsti sul libretto uso e manutenzione, dove dovrebbe essere
indicato anche il modo corretto per fare tale operazione.
La sostituzione della catena va fatta quando non si riesce più a
ripristinare la tensione corretta della catena o quando qualche
maglia è bloccata, idem se corona e/o pignone sono usurati.
Per smontare/rimontare la catena è necessario un attrezzo
chiamato “ribaditore”
e molta manualità.
Normalmente le catene sono aperte per permettere il montaggio
senza rimuovere il forcellone.
Io ho optato per l’acquisto di una catena chiusa. Questo perché
avevo paura di non riuscire a ribadire correttamente la
falsamaglia e di rovinare gli o-ring.
Col senno di poi confermo che la mia decisione è stata buona in
quanto ho approfittato per pulire ed ingrassare tutti i
cuscinetti ed i movimenti del forcellone che altrimenti non
sarebbero mai stati lubrificati adeguatamente.
Visto che mediamente una catena la cambio ogni 3-4 anni
approfitto per fare una manutenzione che il meccanico
normalmente non farebbe se non espressamente richiestogli:
oltretutto servono del tempo e della cura che solamente i
proprietari delle moto posso avere.
Se sei curioso di come fare tale operazione, leggi la mia
guida illustrata alla sostituzione di catena-corona-pignone.
Ingrassaggio cuscinetti e
cinematismi
Solo un passaggio veloce per ribadire l’importanza della
lubrificazione dei cuscinetti sparsi per la moto.
Non me ne sono mai reso conto a fondo dell’importanza fino a
quando non ho smontato il forcellone per sostituire la catena ed
ho trovato i cuscinetti bloccati.
Per una corretta lubrificazione bisogna smontare i vari
particolari, oppure si può utilizzare un
ingrassatore
anche se a mio avviso la prima soluzione è la migliore in quanto
si può provvedere alla rimozione del vecchio grasso che nel
tempo si è emulsionato con altre schifezze e alla pulizia
completa con petrolio con successiva applicazione di grasso
fresco.
Le parti in da verificare sono: i cuscinetti di sterzo (quelli
sul canotto di sterzo), i cuscinetti a sfere delle ruote
(anteriore e posteriore), i cuscinetti a rulli del forcellone e
dei cinematismi dell’ammortizzatore posteriore (potete farvi una
idea di quali sono dando una occhiata a
questa guida illustrata) .
Inoltre è buona cosa per mantenere giovani e sani i paraoli
forcella inserire nella cava sotto i parapolvere del grasso di
vasellina che li terrà morbidi e creerà una barriera contro le
infiltrazioni di acqua che potrebbero arrivare al parapolvere:
quest’ultimo è bene spruzzarlo di tanto intanto con uno spray al
silicone (tipo il lucida cruscotti per l’auto).
Conclusioni
Spero che vi siate resi conto di quanto importante sia la
manutenzione ordinaria, la quale se effettuata per bene ci
eviterà interventi straordinari ben più costosi.
Ogni minima spesa in più se proiettata negli anni che andrete a
tenere il vostro mezzo vedrete che è ben fatta. Un conto è
risparmiare evitando di ingrassare i meccanici disonesti o
acquistando online in Germania, un altro conto è lesinare sulla
qualità dei prodotti.
Fondamentale per l’approccio con la vostra due ruote è il
rispetto: più ne portate a lei, più vi ricambierà con
l’affidabilità.
Toccando ferro, posso dire che in 76.000 km fatti ad oggi
(aprile 2009) l’unico intervento per manutenzione straordinaria
che ho fatto al mio Bandit è stata la sostituzione del paraolio
dell’attuatore della frizione (idraulica). Intervento che ho
fatto io in un’ora di lavoro e spendendo 1€ per il ricambio
(ovviamente non originale). Direi che la cosa si commenta da
sola.
Sperando di esservi stati utile e di non avervi annoiato troppo,
vi auguro un milione di km in sella alla vostra moto.
Andrea aka Suzibandit
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